Importanza prognostica della funzione sistolica alterata nella insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata e l’impatto dello Spironolattone


La compromissione della funzione sistolica ventricolare sinistra è stata descritta nella insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata ( HFpEF ), ma il suo significato prognostico non è noto.
Si è determinato se la deformazione longitudinale del ventricolo sinistro sia predittiva di eventi cardiovascolari in HFpEF oltre le misure ecocardiografiche cliniche e convenzionali.

La deformazione longitudinale è stata valutata mediante monitoraggio ecocardiografico ( ecocardiografia bidimensionale speckle tracking ) al basale in 447 pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata arruolati nello studio TOPCAT ( Treatment of Preserved Cardiac Function Heart Failure With an Aldosterone Antagonist ).

A un follow-up mediano di 2-6 anni, 115 pazienti hanno incontrato l'esito primario composito di morte cardiovascolare, ricovero per insufficienza cardiaca, o arresto cardiaco abortito.

La deformazione longitudinale compromessa, definita come deformazione longitudinale assoluta inferiore al 15.8%, era presente nel 52% dei pazienti ed era predittiva di esito composito ( hazard ratio aggiustato, aHR=2.14; P=0.005 ), morte cardiovascolare da sola ( aHR=3.20; P=0.004 ) e ricovero per scompenso cardiaco da solo ( aHR=2.23; P=0.016 ) dopo aggiustamento per variabili cliniche ed ecocardiografiche convenzionali.

E’ emerso che la deformazione longitudinale era il più forte predittore ecocardiografico di esito composito.

Un’analisi esplorativa in un sottogruppo di 131 pazienti con deformazione longitudinale valutata dopo 12 o 18 mesi, ha dimostrato una tendenza al miglioramento della deformazione longitudinale associata a Spironolattone ( Aldactone ) nei pazienti arruolati in America ma non in Russia o in Georgia.

In conclusione, l’alterata funzione sistolica del ventricolo sinistro è un potente predittore di ricovero per scompenso cardiaco, morte cardiovascolare, o arresto cardiaco abortito nella insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata indipendentemente dai predittori clinici.
La deformazione longitudinale compromessa rappresenta un nuovo biomarcatore di imaging per identificare i pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione preservata a rischio particolarmente elevato di morbilità e mortalità cardiovascolare. ( Xagena2015 )

Shah AM et al, Circulation 2015; 132: 402-414

Cardio2015



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